...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

lunedì 25 gennaio 2010

La città di Ergon


Riprendo il mio viaggio con la promessa di tornare ad Ergon non appena sarà giunto di nuovo il tempo. Come la luna tornerò nuovo ogni mese, come la luna, lo prometto sul sacro altare della vita eretto poco ad ovest, nei boschi sul lago. Avete rivelato quello che non avrei mai pensato, al confine del confine del mio cuore. Il re è un bambino, un vecchio bambino terrorizzato dalle sue paure e voi, potenti maghi, venerabile consiglio dispensatore di fortezza e perseveranza non avete esitato a far aprire il mio guscio, a far espandere la mia volontà oltre quello che avrei immaginato. Il re è un bambino impaurito, un bambino ribelle, un ragazzino trincerato nella sua costanza, difeso nella perfezione, ancorato ad evanescienti certezze, certo di non poter durare a lungo. Venerabile consiglio di maghi , hai riscoperto la magia che dimora anche in me. Sono luoghi magici questi, anche al confine del più lontano confine. Ergon, la città salda, che non teme il lago, impetuoso nel suo espandersi, costante e imperterrito. Non teme l'eterna alba, la natura prorompente, i re bambini. Non teme l'irrequietezza di un bambino impaurito.

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