Ha costruito un Sator, un quadrato magico, per proteggerci dalla bufera che inondera queste terre fra qualche giorno. Espressione di un'antica arte, di una conoscenza che M. dice di non avere e che invece emerge in ogni suo gesto, in ogni sua espressione. E tutto s'inonda di nuovo di melodie profonde, di violini e flauti lontani. Sono i Boschi d'Inverno che tornano a cantare, a parlare di quello che fu e di quello che sarà. Una bufera di neve, o forse un cielo ancora più sereno: non so che cosa temere di più. La Torre dei Venti mi ha parlato dello scirocco, del vento caldo e umido che cambia l'umore, infastidisce, confonde, disturba il normale intercedere delle persone. Sciroccati diventiamo tutti, non intenzionalmente strani, confusi. E il faro illumina notti lunghissime e giorni brevi. L'equinozio di primavera riequilibrerà tutto.
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