
Il drago come Ouroboros è probabilmente uno dei più antichi simboli figurati dell’Alchimia e dell'ermetismo in generale. Legato al tempo ciclico e all’eternità, è simbolo unificatore dei contrari, perché è metallo oppure liquido, materia o spirito, freddo o ardente, veleno o bevanda salubre, androgino e contenente tutte le forme. È la prima materia come il Mercurio (con cui spesso si confonde nella simbologia) e sta all’inizio dell’opera, la nigredo, il caput corvi. (Ecco perché spesso l’Opus viene chiamata circulare oppure rota) Il drago divora se stesso e muore per risorgere poi come Lapis. Quando si parla di Drago, così come di Mercurio, si intende lo spirito celato o prigioniero nella materia e creatore del mondo. Nel drago si combinano il principio ctonio del serpente e quello aereo dell’uccello. Diventa qualitativamente ‘primateriale’; ucciso nell’alambicco/uomo è la conquista dell’origine, dell’anima di tutte le cose, di ciò che sta sotto, prima e dentro il tutto. Uccidere il drago è andare oltre, a fondo, dentro la costituzione delle cose. È conoscere le loro cause, è affondare nel caos non caotico della primordialità dell’essere, è fare sostanzialmente quello che in teoria soltanto dio, per le religioni monoteiste, può fare. L’Alchimista-Artifex, artefice di se stesso (nella visione psicoteorica della coincidenza simbolica e reale fra alchimista e opera alchemica) uccide per vedere risorgere il Drago Primateriale; lo incendia conferendogli le ali perché cominci ad esalare, e con questo gesto affonda i piedi nella Nigredo.
Il termine Drago, associato ai diversi colori (drago rosso, drago verde ecc), viene usato nei trattati di alchimia pratica per designare diverse sostanze. Gli antichi egizi, per esempio, avevano diffusamente trattato i segreti chimici per mezzo di figure animali. Il drago nei loro manoscritti rappresenta generalmente il salnitro (nitrato di potassio).
Gli psicologi del profondo, in particole dell’indirizzo Junghiano, hanno riconosciuto nei draghi e nei mostri in genere simboli delle potenze fondamentali che formano i depositi più profondi della geologia psichica. Lottare con il drago è affrontare, da parte dell’ego, l’ansia primaria collegata da alcuni al trauma della nascita.

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