...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

giovedì 12 agosto 2010

La memoria ingannevole: Flauris

Dimentico, dimentico tutto, come se la memoria sfumasse in colori più tenui, più accecati; come se non avesse importanza alcuna ricordare nulla...eppure molte cose andrebbero ricordate per difendersi, per abbaracciarsi, per non cadere ogni volta...anche se non sono più caduto. Dalla cima della torre di Flauris osservo ondeggiare Elionor come catturata, fissata eppure pronta a liberarsi. Le funi non dureranno a lungo e gli abitanti della citta Capitale non sopporteranno ancora per molto tempo la sua incombente presenza, la sua leggera eppure pesante ombra. Mi guardano e da me aspettano un segno, dal loro deposto re che re rimane, che sovrano resta nell'aspetto e nella forza d'animo. Eppure io l'avevo dimenticato e tutto perchè sono stato assorbito da le mie miserie, dalle mie complessità. Avverto il freddo delle nevi perenni, il rumore del Grande Fiume e un pò mi dispero, mi abbatto perchè ancora, lo so, non riesco a concludere quello che voglio; ancora credo che quello che mi serva sia difendere qualcuno o qualcosa ignorando che nessuno difende me. Ma può un re desiderare di essere protetto e difeso? è un buon re questo? Mi sto ancora ingannando con tendenziose e false domande. Non si tratta di decidere se sia o no un buon re, dato che da tempo ho deciso di non esserlo. Si tratta di capire la vita, il desiderio, il fluire della acque della cascata che da Elionòr si liberano e sfumano, prima di toccare qualunque terra. Non dissetano, non irrompono, non annientano, semplicemente si dissolvono nella caduta, libera, disperata. Acqua dal cielo, acqua dal cuore, acqua da Elionòr.

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