...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

mercoledì 24 agosto 2011

Diventi

Forse ha anche perso di significato, forse la dimensione di molte cose scompare ad un ingrandimento infinito, ad un millimterico confronto con altro, eppure per me lo hanno ancora, le cose che ho nascoste, che ho apprese, che ho rinchiuse e di cui credevo di aver gettato la chiave. Forse niente ha più significato ma non siamo noi in fondo a decretarlo? non siamo in fondo noi a deciderlo nel cuore del cuore della nostra coscienza, della nostra mente, dei nostri desideri? e allora diventi immenso quello che sembrava insignificante; diventi enorme, ncommensurabile, inosservabile, incontrollabile. Diventi quello che vogliamo tutto quello che crediamo...diventi.

giovedì 11 agosto 2011

Tanti auguri

Tanti auguri, in anticipo, perchè forse non ci sarà modo, perchè i pensieri sono così tanti, perchè si corre e si getta le reti solo per tirar su scarponi rotti. Tanti auguri per la tua forza, per la tua tenacia, per la tua malinconia e la gioia che esonda e rientra; tanti auguri per la vita che hai passato e che ritieni per te, che ritrai ritroso e scontroso. Tanti auguri per le lacrime di oggi, quelle che cadono e si gelano in cristalli di neve, neve di maggio. Tanti auguri Nevoso, perchè la vita non sopporta sopportazioni e invece tu le hai portate al mondo e le hai rigettate su chi poteva e doveva sopportarle. Tanti auguri, sei cresciuto, sei meraviglioso nel tuo attaccamento e nel tuo amore. Tanti auguri.

mercoledì 10 agosto 2011

Percezione e appartenenza

...e non si sta parlando di normalità, che appartiene soltanto a chi non è in grado di calcare con lo sguardo le diversità di ognuno. Non si tratta di memoria, di ricordo, di dimenticanza. Appartiene tutto all'appartenenza. Siamo appartenuti a qualcosa che possiamo anche ricordare ma che adesso sfugge alla nostra percezione. Percezione e appartenenza, ecco la chiave di volta che declina l'arco e lo flette e lo distrugge se ce n'è bisogno. Appartenere a qualcosa che si è mutato o che ha perso la sua consistenza evidente. Percepire se stessi e qualcun'altro in quel qualcosa che adesso si può soltanto ricordare e immaginare diversamente se si vuole. Non si sta parlando di normalità: nessuno è normale in un universo dive l'inverso non si percepisce dato che ne esistono infiniti. Infiniti inversi tano che l'inverso dell'inverso è diverso dal primo e cambia a guardarlo da una nuova angolazione. La città confluita nell'acqua è stata fondata e nulla adesso la potrà fermare. Il sole e la neve la inondano simultanei, inarrestabili, perpetui.

lunedì 8 agosto 2011

Un omaggio al re

Cancelli

...a tratti scompare, sì, come il desiderio di continuare nella stessa direzione, come la necesstà di farlo, come i problemi cari a tutti e privi di viscosità, privi di alternanze, i rassicuranti soluzioni. Scompare e scompare anche la mia nuova città per tornare sotto la neve, sotto la coltre, sotto il cielo di un maggio immobile, di una primavera mai consumata, perchè di questo si sta parlando, di questo e solo dell'avvenire che riguarda le domande e i desideri...nevica incessantemente e la neve è come lacrime di ghiaccio leggere, come pioggia, come farfalle, come fiori. Musiche d'oltreoceano, musiche lontane mi ricordano chi siamo stati, che cosa siamo diventati e come tutto questo è avvenuto. Si aprono i cancelli, si aprono le vie e i confini per andare oltre, per percorrere lo spaziotempo e da oltre ritorna il regno del re in tutta la sua calma e in tutto il suo abbandono.

domenica 7 agosto 2011

...acqua..e neve di maggio

...acqua, acqua dal cielo e dalla luna, dai ricordi e dai momenti dimenticati. Acqua a fondare una nuova città, confluenze energetiche, rigoli di idee, immagini di meraviglie da creare e fondare. Acqua ghiacciata e soffice come la neve che cade di maggio come d'agosto, come a dicembre, come in ogni momento laddove altro non è che l'oscura incapacità di penetrare il velato, lo sconosciuto, l'ignoto. Acqua, maree inondanti e tracimanti. Argini da rafforzare da rattoppare, da innalzare. Una nuova città sta nascendo, come dalla terra eppure altro non è che acqua nelle sue forme, nelle sue dimensioni volubili e nei volumi variabili. Acqua e neve, neve di maggio.

venerdì 5 agosto 2011

Una nuova città

...mi aggiro per questi luoghi da troppo tempo senza concludere quello che davvero vorrei....mi aggiro, tento, riprovo e tutto si copre di questa fastidiosissima amabile neve. Non avevo compreso la sua natura talvolta effimera eppure costante e onnipresente...la solitudine si è dissolta ma tornerà, ne sono certo, come una strana amica che non sa rivolgerti davvero la parola ma che fa capire di esserci sempre, anche in sua assenza. E' strano, è imprevedibile, è magico, come questi luoghi. Rimango in silenzio e affaticato. Ho costruito recinzioni, acceso fuochi, ma non sono riuscito a prestare troppa attenzione a che cosa significasse tutto questo. Prendo la mia stessa eredità, raccolgo i resti di un glorioso fausto passato e ricomincio da qui, dalle terre dalle nevi perenni, dalle lande dell'eterna giovinezza, dall'inebriante desiderio di posare, ancora una volta, la prima pietra. Aprirò come prima cosa degli scavi, archeologia della mente, a collegare il passato distrutto e il futuro asciutto d'idee. Ho bisogno di aiuto. A presto