...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

martedì 30 ottobre 2012

Le tre vie

Ho pensato che per cominciare potrei intraprendere un'altra via, abbandonando questa. Aprire una nuova porta e procedere su quella. se il pensiero mi infanga i piedi e i pensieri stessi, forse il fare mi aiuterà a non provare emozioni contrastanti. Chiuso il cerchio. Ho deciso che scriverò, ancora e nuovamente magari ripartendo da quello che è stato per reinterpretarlo nella nuova maniera. Ho deciso che era il caso di deciedre dato che il pensiero non conduce spesso a nessuna conclusione accettabile e neanche l'emozione, che appare altresì distruttiva e fuorviante. Pensare, provare e fare.

venerdì 26 ottobre 2012

Ogni volta

Tutto riprende la stessa direzione, e si incanala in buchi temporali, cuniculi nello spazioe e nei ricordi. Solo un pazzo potrebbe assistere a tanto, solo un folle, un santo, un artista potrebbe desiderarne il suo sviluppo. Niente di quello che è stato è andato davvero dimenticato fino a quando le dimensioni spaziali continueranno a sovrapporsi e scandagliarsi; a cercare strade comuni, contatti sinaptici, interconessioni eteree ma efficaci. Tutto riprende la stessa direzione e una serrata rassegna di luoghi prende forma e si dispiega in uno spazio generato da galassie in eterna espansione. Il castello sul lago, i boschi oltre la pianura, la digha, l'isola, le città fondate e distrutte, il tempio antico, la città galleggiante. Tutto ritorna prepotente a ricordarmi che siamo anche quello che abbiamo pensato, e rifiutato, credendo di vederlo scomparire. Siamo quello che abbiamo voluto e poi lasciato a terra, sepolto da ceneri incandescenti; siamo quello che abbiamo desiderato e cambiato, siamo quello che non sapevamo di essere e nello scoprirlo l'abbiamo fatto nostro. E i cieli nevicano di nuovo e il tempo si confonde nelle sue due dimensioni adottando quell'equivalenza impensabile, quella simmetria necessaria per far riaffiorare e far rinascere. La primavera d'inverno, il maggio sotto la neve si forma, si crea e cresce, ogni volta. 

lunedì 22 ottobre 2012

Dalla neve

Tutto ha avuto origine dalla neve. Tutto si è dipanato, è scorso, fino ad inondare ogni cosa. Tutto è stato trasformato. Nessuno l'avrebbe intuito prima del tempo, prima che ogni cosa fosse compiuta, nessuno l'avrebbe avvertito nel gelido inverno che è riuscito a far scomparire anche i più bei rami. Nelle voci lontane tornano i ricordi, tornano le voci assillanti, le leggende di qualcosa che è stato e che adesso rimane sepolto, incantato, cristallo. Ricordo di aver viaggiato in un dove senza oltre dimensioni, senza strade percorribili ma sentieri nascosti e veloci. Ricordo qualcosa che avrei voluto lasciare sotto la neve. Tutto ha avuto origine con la neve e adesso tutto rimane bianco, bianco, bianco.

venerdì 19 ottobre 2012

Proprio per te

...è difficile che conduca qualcuno nelle nevi nebbiose di questi spazi virtuali. E' difficile che lasci che un sorriso come il tuo si affacci a queste terre sommerse; eppure è stato prorpio il sorriso, sì il sorriso...le musiche sono leggere e eteree, le parole veloci e fluide. C'è malinconia, il cuore degli uomini ne è pervaso ed è sciocco chi non ne avverte la presenza. C'è gioia, il cuore degli uomini ne può essere sopraffatto,  anche se a tratti si presenta ghiacciata, gelida oppure soltanto fresca. E fresca è la neve che m'inneva, fresca e rilassante, fresca e alterca, ruvida e ritrosa, come me. E' difficile che conduca sorrisi nelle terre innevate, è difficile che lo spaziotempo si fletta e s'incurvi a generare depressioni, passaggi semplici. Non ci sono linearità nello spazio cosmico e non ci sono qui ma solo nel mondo che ordinariamente conosciamo, solo nella microscopica realtà fisica, piccola nei tornanti delle galassie che ci circondano, piccola e che ogni giorno conosciamo e sperimentiamo. E tutto si piega alla volontà e alla neve.  

mercoledì 17 ottobre 2012

lo spaziotempo necessario

Nevoso, ebbene sì. In fase di transizione pure, anche se tutte le fasi lo sono perchè ci transitano dalla precedente alla successiva. Terre di mezzo direbbe Sauron, traiettorie dico io. E ce ne sono di impercorribili, non lo nego, strade che ad ogni costo voglio calpestare e poi mi riempio i piedi di fango appiccicoso e faccio una fatica terribile a liberarmene. Mi libero dalle mie intemperanze e sempre me le ritrovo appiccicate come stelline di carta, come i trucioli di polistirolo che riempiono alcuni regali di natale. Fatica, è il termine più corretto, fatica e apprensione perchè le cose che vorrei fare le accetto in un tempo incongruo, un tempo veloce, più veloce del tempo necessario; perchè premo perchè tutto scorra innaturalmente oltre ogni previsione possibile e la tela s'increspa al posto di distendersi, di scivolare setosa; si irrigidisce, si piega e s'incurva, come lo spaziotempo einsteniano. Lo spaziotempo; già se almeno ne capissi qualcosa di più di quello che credo di non capire, sarei un po' più felice, ma si tratta sempre della stessa cosa: correre più veloce del tempo, più veloce del tempo necessario a percorre l'universo delle cose conosciute... cose che per ora rimangono sconosciute.

mercoledì 10 ottobre 2012

Lunghezze impossibili

Stavo ancora pensando alla lunghezza di Plank, mi scomoda il 10 alla meno 32, m'inquieta, mi affascina, mi distende e mi fa scomparire. Tutto scompare, tutto implode in lunghezze impossibili, inifinitesimali e impercorreibili. Come può una lunghezza non essere percorsa? Come può essere qualcosa così al limite da essere l'ultima misura degna di essere chiamata tale? M'inquieta mi affascina, mi strugge in questo caldissimo ottobre.

sabato 6 ottobre 2012

Universalia

Ci sono galassie lontane, separate da immensità vuote. Ci sono galassie rotanti, ad anello, a spirale e di altre immaginifiche forme; e difficilmente collidono  e altrettanto difficilmente si avvicinano per non collassare ma restare in eterno equilibrio. Ci sono spazi che si annullano in istanti di solidarietà, di amicizia che si dispiegano forse da dimensioni ulteriori, perchè le tre visibili non bastano a spiegarlo. Ci sono confidenze che nascono nell'attimo in cui la luce le percorre, le attraversa e tutto appare più lucido e più veloce. Ci sono misteriche emozioni che non riesci ad esprimere se non in condizioni di singolarità imminente. Sono felice di averti conosciuto, felice e rincuorato dalla comprensione spontanea che provi e senti. Felice e rallegrato, perchè si rallegra il cuore di chi si sente accolto. Felice e assente dalle mie solite stesse preoccupazioni. Le sofferenze passate racchiudono i legami del futuro.

lunedì 1 ottobre 2012

Densità e vuoto

La densità media dell'universo è inferiore a 1 atomo ogni metro cubo...un vuoto cosmico di dimensioni inimmaginabili. Credo che quello che avvertiamo a volte dentro ognuno di noi derivi da questo più grande, immenso, incolmabile, imprescindibile. Inoltre se la materia è ammassata in galassie e stelle ne deriva che immensi volumi di spazio sono assolutamente vuoti....