...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

mercoledì 17 ottobre 2012

lo spaziotempo necessario

Nevoso, ebbene sì. In fase di transizione pure, anche se tutte le fasi lo sono perchè ci transitano dalla precedente alla successiva. Terre di mezzo direbbe Sauron, traiettorie dico io. E ce ne sono di impercorribili, non lo nego, strade che ad ogni costo voglio calpestare e poi mi riempio i piedi di fango appiccicoso e faccio una fatica terribile a liberarmene. Mi libero dalle mie intemperanze e sempre me le ritrovo appiccicate come stelline di carta, come i trucioli di polistirolo che riempiono alcuni regali di natale. Fatica, è il termine più corretto, fatica e apprensione perchè le cose che vorrei fare le accetto in un tempo incongruo, un tempo veloce, più veloce del tempo necessario; perchè premo perchè tutto scorra innaturalmente oltre ogni previsione possibile e la tela s'increspa al posto di distendersi, di scivolare setosa; si irrigidisce, si piega e s'incurva, come lo spaziotempo einsteniano. Lo spaziotempo; già se almeno ne capissi qualcosa di più di quello che credo di non capire, sarei un po' più felice, ma si tratta sempre della stessa cosa: correre più veloce del tempo, più veloce del tempo necessario a percorre l'universo delle cose conosciute... cose che per ora rimangono sconosciute.

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