...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

domenica 18 aprile 2010

Oltre le due terre: alle porte del giardino segreto

Sono rammaricato che queste terre perdano di nuovo il loro re...eppure perdono anche il valore di se stesse...ora Ergon ha inondato di fiducia tutto, e mi ha concesso di bruciare l'Arkejon, di deporre l'elmo della guerra, di abbattere le mura di confine. Adesso so, so quello che non posso dire qui, a queste terre, a questi magici misteriosi luoghi. Adesso so che non sono più re, che abdico in favore del vuoto e del nulla, in favore di quello che potrà essere e che non conosco. Flauris, e Tindòra, luoghi misteriosi, abbiate la forza di far fronte alle intemperie, ai disastri che una terra senza re può vedere..
E anche se il possesso non fa più parte dei nostri orizzonti, anche se le città, i mari e i porti scompaiono nelle sabbie della memoria, anche se nuove musiche si sentono in lontananza, tutto riparte, tutto si rigenera, tutto ruota nell'immensa fortuna delle cose, nella magnifica ricorrenza degli eventi. Giace il nostro capo alle porte del giardino segreto. Lì si nasconde una nuova missione

giovedì 15 aprile 2010

Sull'Isola di F., un milione di anni fa


E. Siamo al sicuro adesso?
M. Lo eravamo anche prima ma tu hai pensato diversamente.
E. Ho avuto paura della follia, di quelle parole sconquassate...
M. Hai avuto paura di quello che non conosci di te stesso.
E. No, di quelle parole..
M. Di quello che quelle parole suscitavano in te. Non si teme chi non si conosce, ma soltanto quello che immaginiamo di sapere.
E. credo che adesso siamo al sicuro...e il castello? che fine farà il mio castello? e il lago?
M. Non ne avrai più bisogno.
E. Ma è mio!
M. Sei uno sciocco. Tutto qui è tuo, compresa la tua paura, la follia e quelle parole.
E. Ho di nuovo paura...
M. Non ti senti al sicuro qui?
E. Non giocare con me.
M. Sei tu che giochi con te. Imparerai ad ammettere più cose di te stesso.
E. E...lui? dove finirà?
M. Dov'è finito, vorrai dire...è scomparso con la tua fuga e non tornerà mai più, insieme alla finzione di P., quella che tu hai voluto credere, che tu hai voluto sostenere, contro ogni buon senso ed ogni logica ragione.
E. Quindi è davvero tutta colpa mia?
M. Non parlerei di colpa, non credo nella colpa e neanche tu. Direi piuttosto tutta 'opera' tua. Sei il cane il cacciatore e la volpe. Sei tutto quello che vuoi e che non vuoi, perchè la vita è quella che hai voluto, da sempre. Un giorno capirai meglio, lontano da quest'isola, dentro le tue terre.
E.....non sarò più quello che sono..
M. Non rattristarti non siamo mai quello che siamo un istante prima. Mai.

La via del Re

C'è una strada, una misteriosa strada che collega Flauris ad Ergon, una bellissima, snella strada. La notte l'ha costruita, il giorno l'ha lastricata e la pioggia ha permesso che il tempo non la cancelli, mai più. C'è una strada che facilità adesso i miei spostamenti da Faluris ed Ergon, una strada meravigliosa, una strada. Corro nella città santa, perchè sotto questo cielo, abbiamo una vita da vivere e sotto le nuvole che ci sorpassano o ci precedono, non c'è tempo per fermarsi, non c'è tempo per riflettere ancora, non per me adesso. La luna chiude il suo ciclo, chiude la sua meraviglia, ogni mese, ogni volta che Ergon mi chiama. Flauris vedrà il suo re su un cocchio d'argento e d'oro, coronato e distinto da tutti, con gli abiti della festa, dirigersi ad Ergon, e ad Ergon stavolta ci sarà una grande riunione.

lunedì 12 aprile 2010

...

Non arriverò a capo di questo sentiero, non prima di diversi giorni. Non ho il tempo sufficiente, non credo, prima verrà Ergon. Sono confuso, adesso davvero mi chiedo che cosa sto cercando, mentre la luna chiude il suo vecchio ciclo per aprirne uno nuovo. L'aquila bianca ha fatto perdere le sue tracce e ho deciso che una grande festa si terrà a Flauris, proprio nella città capitale, e vedremo se avrà il coraggio e la voglia di farsi viva. M. si è reso introvabile, imperscrutabile, o forse non sono pronto io, non sono in grado di affrontarlo ancora. Ergon mi aspetta, mi chiama. Troppe cose sospese, come nuvole pronte a scomparire. Potrei uscire per non rientrae più, potrei, a volte vorrei..

venerdì 9 aprile 2010

L'ho seguito

Ne sto seguendo uno, è il più bello e il più vivace; sto lasciando che la sua lunga coda mi faccia da bussola, mi conduca dove lui vuole. E' vero, mi seguono e io seguo loro e lui più di tutti, adesso. Compaiono e scompaiono con la mia mente, con i miei pensieri, con la mia vita, con le mie continue morti. Sono morto, risorto e morto ancora e infine ancora in vita. Sono un pluricentenario misterioso essere incapace di non morire per poi rivivere, sono un essere piumato io stesso. L'ho seguito, l'ho pedinato, cosciente che lui sa che lo sto facendo. Non c'è distinzione fra lui e me, la fiamma e il tizzone, il cielo e l'aria che respiro, il sole e la luce che mi abbaglia in queste giornate di primavera. Lui è in me e io in lui, eppure vola alto, sprofonda nelle altitudini apparentemente irraggiungibili della coscienza. L'ho seguito e mi ha condotto alle montagne innevate, mi ha condotto al popolo di Aur. Non sono stati sorpresi di vedermi e mi hanno ricordato che la luna volge ad un nuovo ciclo, che il tempo di Ergon è di nuovo giunto. Ho capito di essermi perso nelle testardaggini delle mie faccende, nelle mille persone che ho incontrato e con cui ho parlato, nei discorsi che non dicono niente, nei vuoti pieni di nulla. Ho perso tempo perchè volevo farlo, ho perso la bussola ma sono rimasto a Flauris. Adesso farà a meno del suo re per un pò, adesso Attentio dovrà sostituirmi, dovrà assecondare le mie esigenze. Prima di Ergon la ricerca di M. mi aspetta. Devo capire prima di tornare davanti al consiglio degli anziani re. Devo poter sapere riferire qualcosa su dime, su M., su quello che è stato e non so più. E poi lo voglio per me, lo voglio per la mia debole, fortissima esistenza. Vivo raggiante in terre che mi appartengono ma gran parte di esse mi sono oscure.

martedì 6 aprile 2010

Esseri piumati come desideri

Credo che i desideri siano proprio come loro, come quei giganteschi esseri piumati che volteggiano alti e imperiosi sopra la cima della Grande Torre di Flauris. Attentio non sa da dove provengano ma è certo che scompaiano con la mia assenza. Sono belli e maestosi, liberi. Qualcuno è più bello e grande degli altri, e vola più alto. Sembra che la torre, non voglia far altro che raggiungerli, sembra che dedichi la sua esistenza soltanto per essi, per la loro irraggiungibile bellezza, eppure sono sicuro che se anche arrivasse alla loro portata loro si sposterebbero appena un pò più sopra, tanto da spingerla ancora di più nella sua folle impresa, non smettere mai di innalzarsi verso il cielo. No, non smette mai e quegli essere piumati lassù mi ricordano tanto i desideri, i miei profondi leggeri desideri. Un contrasto irrisolvibile: questa pericolosissima torre, una massa in continuo divenire, legata alla terra su cui precariamente poggia, conica e destinata alla rottura certa, e loro, alti, staccati da tutto, liberi, volteggianti, senza instabili fondamenta se non il cileo, leggeri, destinati all'eterno. Sono combattuto e stordito, libero nel cielo e ancorato alle due terre.

domenica 4 aprile 2010

La Grande Torre di Flauris

"L'alzata della grande torre terminerà soltanto con il suo crollo." Arkejon Cap XXIII.
La profezia è confermata dalle stesse parole di Attentio. Gli ho domandato del termine dei lavori, dato che credo che adesso sia sufficientemente alta. Mi ha risposto che non esiste 'sufficienza' in questo caso. La torre sarà per sempre un cantiere aperto, per sempre e fino a quando non sarà più in grado di sostenersi e collasserà sotto il prorpio peso. Per questo il suo re deve risiedere in essa, perchè il suo crollo, oltre a distruggere la città, distrugga anche lui. E' inevitabile, Flauris non esisterà più il giorno che la torre crollerà, e neanche il suo re. D'altro canto non è pensabile neanche smettere di costruirla. Ha bisogno di continua manutenzione e rinforzi. Le sue stesse fondamenta vanno perennemente riadattate e la struttura riadeguata alla forma che muta e si evolve nella spirale logaritmica irrazionale quanto la vita stessa.
Mi sono molto inquietato, ho pensato alla morte, ho pensato a chi avevo cercato e voluto dimenticare. Ho pensato che qualcuno un giorno vorrà dimenticare me o ricordarmi, o cancellarmi. Ho chiesto ad Attentio di condurmi fino al cantiere, in cima e lui lo ha fatto. Tutto è predisposto perchè io la abiti, tutto è di una perfezione spaventosa. La sala del re è appena sopra il piano terra e seguono le innumerevoli stanze reali. Ondeggia, si muove sotto il flusso dei venti. E' normale, dice Attentio, normalissimo, altrimenti crollerebbe all'istante se fosse rigida. Oscilla, cambia idea e opinione sul mondo, si inclina e si riadegua, cambia. E dall'alto infine ho rivisto quello che avevo davvero dimenticato. Il mare, lontano mi ha fatto respirare la sua aria polposa e forte, calda e salmastra. Ho rivisto allora il vecchio faro, il faro a guarda dell'antico regno indiviso. Attentio non aveva idea della sua esistenza e favoleggia adesso su un suo ripristino. Lo lascio parlare, lo lascio fantasticare su cose che neanche concepisce nella loro interezza e portata, e sogno di raggiungerlo un giorno di questi. Sì, potrebbe ricondurmi al castello sul lago.

venerdì 2 aprile 2010

PHI, la matematica irrazionale

1,618033 9887498 9484820 4586834 3656381 1772030 9179805 7628621 3544862 2705260 4628189 0244970 7207204 1893911 3748475 4088075 3868917 5212663 3862223 5369317 9318006 0766726 3544333 8908659 5939582 9056383 2266131 9928290 2678806 7520876 6892501 7116962 0703222 1043216 2695486 2629631 3614438 1497587 0122034 0805887 9544547 4924618 5695364 8644492 4104432 0771344 9470495 6584678 8509874 3394422 1254487 7066478 0915884 6074998 8712400 7652170 5751797 8834166 2562494 0758906 9704000 2812104 2762177 1117778 0531531 7141011 7046665 9914669 7987317 6135600 6708748 0710131 7952368 9427521 9484353 0567830 0228785 6997829 7783478 4587822 8911097 6250030 2696156 1700250 4643382 4377648 6102838 3126833 0372429 2675263 1165339 2473167 1112115 8818638 5133162 0384005 2221657 9128667 5294654 9068113 1715993 4323597 3494985 0904094 7621322 2981017 2610705 9611645 6299098 1629055 5208524 7903524 0602017 2799747 1753427 7759277 8625619 4320827 5051312 1815628 5512224 8093947 1234145 1702237 3580577 2786160 0868838 2952304 5926478 7801788 9921990 2707769 0389532 1968198 6151437 8031499 7411069 2608867 4296226 7575605 2317277 7520353 6139362.