...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

mercoledì 10 agosto 2011

Percezione e appartenenza

...e non si sta parlando di normalità, che appartiene soltanto a chi non è in grado di calcare con lo sguardo le diversità di ognuno. Non si tratta di memoria, di ricordo, di dimenticanza. Appartiene tutto all'appartenenza. Siamo appartenuti a qualcosa che possiamo anche ricordare ma che adesso sfugge alla nostra percezione. Percezione e appartenenza, ecco la chiave di volta che declina l'arco e lo flette e lo distrugge se ce n'è bisogno. Appartenere a qualcosa che si è mutato o che ha perso la sua consistenza evidente. Percepire se stessi e qualcun'altro in quel qualcosa che adesso si può soltanto ricordare e immaginare diversamente se si vuole. Non si sta parlando di normalità: nessuno è normale in un universo dive l'inverso non si percepisce dato che ne esistono infiniti. Infiniti inversi tano che l'inverso dell'inverso è diverso dal primo e cambia a guardarlo da una nuova angolazione. La città confluita nell'acqua è stata fondata e nulla adesso la potrà fermare. Il sole e la neve la inondano simultanei, inarrestabili, perpetui.

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