...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

mercoledì 28 luglio 2010

L'ancoraggio e la cascata

Gli abitanti di Elionor hanno sentito le mie paure, le mie suppliche, le mie angoscie ed hanno lanciato le loro funi, hanno liberato le loro acque. Possenti e forti funi, capaci di ancorare la città galleggiante, capaci di non farla cadere ma di trattenerla. Hanno lanciato possenti funi ed hanno usato l'immensa torre di Flauris, alzata in questi mesi da Attentio e suo figlio Prudentio, l'unico punto più alto, l'unica in grado di sorreggere la forza dei venti che in questa stagione soffiano decisi e forti. Funi a consolare la mia speranza, a rinverdire le mie attese e acque libere, un fiume, che dalle terre elionoree adesso cade, a cascata sul tempio di Tindòra e lo rinfresca, lo rinsalda, lo lava dalle sabbie del deserto. Sembra che tutto adesso sia Elionor, sembra che non esista distinzione, sembra. Ergon è lontana e ha perso molto del suo potere o semplicemente ha abdicato al suo possesso. Non è lei a dover guidare i miei desideri, non è compito suo, non le compete, non le spetta. Ed io volteggio, bagnato dalle acque del fiume, inondato dai miei pensieri, leggero e in grado, adesso, di rivivere. La festa dell'estate ci ha stretti e ci siamo salutati. I re di oltreconfine riappariranno a settembre quando molte cose saranno cambiate. A presto.

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