...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

venerdì 9 luglio 2010

Oltre i cieli di Elionor

Sono riuscito a volare alto, le lacrime che ho lasciato cadere mi hanno alleggerito, e le correnti ascensionali hanno potuto sollevarmi sopra i cieli di Elionor, sopra la pace che avevo desiderato e sopra la tranquillità di cui avevo bisogno. Mi sono staccato e con difficoltà riprenderò radici sulla terra. Già Elionor mi sembra così alta e Flauris talmente piccola, un puntino fra una miriade di puntini, una macchietta nella musica delle corde di violino che adesso non mi fanno piangere più. Adesso sorrido perchè ho visto qualcosa in più, qualcosa che non dimenticherò, qualcosa che nessuno può dirmi, né l'oracolo, né la Grande Sacerdotessa, né tantomeno Ergon. Tindòra lo sapeva, lo ha sempre saputo, ma la distruzione che l'ha portata allo stato attuale ha inabissato segreti che non dovevano andare perduti. Da qua ho ritrovato il Lapis Lapsus e la mia colpa si è alleggerita. Ho rivisitato con lo sguardo più maturo luoghi abbandonati da troppo tempo, ho rivisto le terre del mago, i suoi artifici, le sue stregonerie, le sue assurdità. Credo che sarà davvero difficile atterrare, riprendere possesso dei miei piedi. Ergon mi ha chiamato oltre le terre del regno, oltre Ergon stessa. Sono gli anziani re che si riuniscono sulla costa del mare del Sud per festeggiare l'estate, che io ho già festeggiato. Mi unirò a loro, canterò e riderò con loro il caldo che divampa e che non sembra arrivato in queste lande dove le nevi sono perenni. Ma il caldo, la frescura sono soltanto una percezione soggettiva, come tutto il resto.

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