...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

giovedì 3 marzo 2022

Paura

Quanto tempo, quanta neve, quante stagioni. Torno a questi luoghi perchè non so dove altro andare, perchè non esiste una destinazione più lontana di questa, perchè il rumore è dentro, soltanto dentro. Fuggo per cercare il silenzio, per cercare la perfezione e la bellezza; e tutto si ripiega in uno spazio curvo, in una dimesione arrotolata, aggiunta, sconosciuta, svelata e rivelata. E ritornano le antiche leggende, quelle che si legano al mio nome, alla mia natura, alla mia regalità. Queste terre mi riconoscono, mi accolgono, mi inebriano, e mi assalgono con le loro discasie, le loro fantastiche fantasie. Ho paura e sento freddo come altre volte mi è capitato; e fu la neve, la neve allora, a ricoprire ogni passo, a nascondere le tracce incerte di un incerto cammino, di un incerto futuro, di un incerto divenire. Nulla sembra dispiegarsi se non la necessità di una scelta, la necessità di una presa di posizione, di una guerra imminente, di un conflitto che avrà solo perdenti e sconfitti. Mi perdoni il cielo se la pace non fa parte della mia vita, se nulla conduce alla gioia, se niente si allinea su un dritto sentiero. I boschi tornano a raccontare tutto quelloe che è stato, quello che è andato perduto, quello che ho abbandonato o sostituito. I boschi mi rammentano che nulla, nulla torna come prima, che nessuno si lava due volte nello stesso fiume, e che se anche la sensazione può sembrarti quella, nulla è mai come è stato e nulla lo sarà più. Mi perdoni il cielo, lo stesso che ho rinnegato, molti secoli fa, mi perdoni e mi assista con i suoi angeli. Ho freddo, la paura è troppo forte

Nessun commento:

Posta un commento