...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

venerdì 4 aprile 2014

La scomparsa di M.

Infine nessuno è tornato a rivendicare il suo nome, a dare sostanza all'impercettibile .Infine nessuno ha saputo impersonare l'ombra di qualcosa che non è più... E lentamente muore, manca di forma e di sostanza, e di verità quello che nessuno può più nominare. M. rimane una sigla di qualcosa che è appartenuto a queste terre, ad un mago, un alchimista perduto nelle nebbie dei tempi.
In processione oltre le porte di Astralia, io ed Eliante oramai unici eredi di qualcosa che ci è sempre appartenuto, ci rammentiamo che non è stato solo un sogno, che non è stato soltanto neve. La neve inneva, copre le orme, dissacra ogni pensiero silente. M. è scomparso, assorbito dalla notte delle terre del Principe Nero, disincantato come me più di prima, estratto dalle sue grotte, privato del valore e dell'audacia del suo faro, curato e infine ucciso dagli stessi rimedi. Oggi non ricorda più, non parla più, non rammenta più il suo mago, anch'esso dissoltosi ere addietro, a lasciare immensi universi vuoti e soli.  Non sapremo più davvero che cosa ci avrebbe narrato, che cosa avrebbe ricordato, che cosa avrebbe potuto dirci; eppure Eliante sembra distrattamente disinteressarsene e io lo guardo attonito e impietrito. Mi terrorizza la sua fermezza, la sua voglia di andare oltre, di perdurare nella vita, nella notte. Lo guardo e lo ammiro come un nuovo re. Mi sta spodestando ed io lascio che così sia perché la naturalezza con cui tutto avviene mi ricorda che non posso ostacolare il flusso delle cose, il lento e naturale scorrere degli eventi. Addio M., ti sei eclissato senza che io davvero poterti dirti addio. Il Palazzo delle Stagioni sentirà la tua mancanza. 

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