
E così la 'doppia cosa' diventa il piccolo rebis bicefalo del maestro alchimista; e il mondo cabalistico protegge l'archetipo junghiano dell'Adam Qadmon, inconfessabile prototipo della bisessualità e dell'androgina, dell'animus/anima, della bipolarita indistinguibile e indissolubile; della dicotomia e del 'due', insuperabile se non in Keter, corona inaccessibile e inconoscibile, luce inprescrutabile, origine del pensiero e del moto cosmico. L'albero, potente mitologema in tutte le civiltà protostoriche e talvolta preistoriche. Le Sephirot a destra femminili e a sinistra maschili, si congiungono in Thipheret, Yesod, Malckut a ricordare che solo la coniuctio oppositorum può davvero sortire qualcosa di bello, misericordioso e a fondamento della creazione.
"Dio creò l'uomo a sua immagine...maschio e femmina li (lo) creò" (Gn 1:27) Bisessualità che non è ermafroditismo fisico ma androginia spirituale (primordiale).
Nessun commento:
Posta un commento