...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

giovedì 12 giugno 2014

Il fuoco bagnato: alchimie

Gli alchimisti lavorano col fuoco. Il fuoco è alla base della loro arte, eppure costituisce uno dei più impenetrabili misteri alchemici. Gli alchimisti tutti riferiscono di un fuoco segreto, un fuoco diverso dagli altri due tipi, un fuoco che non brucia, freddo, addirittura ‘bagnato’, un fuoco che “ per dare un’idea della sua forma (cit Fulcanelli) ha più l’aspetto d’un acqua che d’una fiamma”. È questo un gran segreto tanto teorico quanto operativo dell’alchimia.
In tutto i possibili fuochi sono due o tre. Uno comune, il secondo somigliante all’energia atomica, il terzo misterioso. L'alchimista Pernety (nel XVIII secolo) scrive:
“Conosciamo tre specie di fuoco: il celeste; il fuoco delle nostre cucine, ed il fuoco centrale. Il primo è purissimo, semplice e non bruciante da per se stesso. Il secondo è impuro, denso e bruciante; il fuoco centrale è puro in sé, ma commisto e temperato.. il primo è creatore e brilla senza bruciare; il secondo è distruttivo e brucia emettendo luce invece di generare; il terzo genera e talvolta rischiara senza bruciare, ma brucia, tal’altra senza rischiarare. Il fuoco celeste ha per sua sfera la regione Eterea, donde s’irradia sino a noi. Il fuoco elementare ha la sua dimora sulla superficie terrestre e nella nostra atmosfera; il fuoco centrale è allogato nel centro della materia.”Con i due fuochi elementare e centrale non si arriva alla realizzazione della grande opera. Essi sono necessari ma non bastano. Cuociono la materia prima, ma per portare a compimento il tutto c’è bisogno di questo misterioso fuoco celeste, che tutto sembra essere tranne che un fuoco. In particolare è l’ultima fare (la rubedo) che necessita di questa scintilla vivificante, che “suscita ed esalta la materia in una nuova genesi microcosmica”. Un altro alchimista scrive: “l’uno è violento e corrosivo, l’altro è leggero benigno, naturale incluso aereo, vaporoso, circolante, temperato,nutriente, vivificante…” Fulcanelli dice di aver perso 20 anni a cercare il segreto di questo fuoco e riferisce “è lo spirito racchiuso nelle cose, il raggio igneo, imperituro, chiuso nel fondo della sostanza oscura, informe e frigida. Stiamo qui giungendo nel più alto segreto dell’Opera.”

2 commenti:

  1. Apprezzo tutti e tre i fuochi, ed il mondo fantastico, sotteso tra puro ed impuro degli antichi misteriosi alchimisti.

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    1. Apprezzo te e tutti e tre i fuochi ed il mondo sotteso dei misteriosi alchimisti...grazie

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