
"Sapevo che saresti tornato, giovane re. Il mio palazzo nero e i miei boschi sull'altra sponda del grande fiume hanno atteso silenziosi la tua disfatta e la tua rinascita, nuova fenice in terre antiche. Non avresti potuto e niente avrebbe resistito. Siamo inscindibili, come la fiamma e il tizzone, l'acqua e la sorgente e un addio pronunciato da parole umane non basta a rompere la forza dei legami. Ma ci sono delle novità, che dovrai accettare, che dovrai condividere con me e con le quali interagire. Ero io quello più schivo, misterioso, sfuggente. Adesso sei fuggito tu e sei tornato nuovo e rinsavito, impaurito ma anche temerario, pronto ad andare oltre. E "quest'oltre" sembra giunto, sembra improvvisamente piombato sulle nostre immaginifiche fronti. Siediti sulla riva del lago e ascoltami: sta succedendo qualcosa di nuovo."
Nessun commento:
Posta un commento