...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

venerdì 25 giugno 2010

Alle porte del tempio

Il tempio oracolare solleva le mie paure. Percepisco che le acque sono di nuovo tornate nel loro alveo naturale, sempre che di natura si possa parlare. Percepisco che le terre che un trempo furono due, due lo sono anche adesso, che la linea che demarca il presente si è fatta più nitida e distinta, che il fiume, il grande fiume dunque, ha ridimensionato la sua presenza ingombrante e fortunosa degli scorsi giorni, l'ha ricondotta ad una mite e placida apparenza, una devota e sacrale manifestazione.
Davanti all'ingresso del tempio posso solo tentare di non immaginare quello che mi attende; posso tentare di non prefigurarmi le parole che mi aspettano, se di parole si tratta. Posso solo respirare, rimanere calmo, silente e attento. Dovrò radunare tutte le mie energie, tutte le mie forze. L'Oracolo non so come sia fatto. Dopo, forse, Ergon.

Nessun commento:

Posta un commento