...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

giovedì 28 febbraio 2013

Argomenti: il bestiario medievale e il Basilisco

Un bestiario, o bestiarum, è un compendio che descrive gli animali (o bestie). Nel medioevo si trattava di una particolare categoria di libri che raccoglievano brevi descrizioni di animali (reali ed immaginari) accompagnate da spiegazioni moralizzanti e riferimenti tratti dalla Bibbia. L'origine remota di questi testi, che non hanno alcuna valenza scientifica o naturalistica, è da ricercarsi nell'opera greca Physiologus (il fisiologo, cioè lo studioso della natura) che offriva l'interpretazione degli animali e delle loro caratteristiche in chiave simbolica e religiosa. Altre fonti sono invece da ricercare in autori latini tra cui Plinio il vecchio, Solino, S. Ambrogio.
Le cause di raccolte di animali immaginari in appositi Bestiari, frutto della pura fantasia dell'uomo sono molteplici. Determinanti le minori conoscenze scientifiche e quindi l'attaccamento alle tradizioni locali e le leggende pervenute da lontano. Incrementarono inoltre la fantasia umana la condizione storica geografica e territoriale. All'epoca i paesi erano fortificati e isolati a causa delle numerosissime invasioni e collocati a ridosso di un bosco il quale garantiva un'ottima rifornitura di legname. Nasceva un legame di dipendenza con la foresta, ma anche una sorta di fascino e inquietudine dato che al tramontare del sole, il bosco, era profondamente sinistro data la sua macchia fitta e profondamente buia, e frequentato solo dai suoi inquilini selvaggi come lupi o altri animali. La suggestione del luogo portava la gente a tenersi lontana durante la notte, e i suoni degli animali venivano interpretati come demoniaci e sovrannaturali. Alcune importanti bestie mutuate dalla tradizione orientale o originatesi in seno alla nascente cultura cristiana europea  erano e sono il Basilisco  (la cui descrizione può variare sensibilmente da autore a autore) e l'Araba Fenice. Sul  primo, essere terrificante e tremendo, si è scritto meno rispetto alla Fenice, proprio perchè quest'ultima è strettamente collegata al tema, caro al cristianesimo, della resurrezione.
Il Basilisco (dal greco Basiliskos, 'piccolo re') di cui si trova traccia persino nei Salmi biblici (Salmi 91,13), era generalmente raffigurato come un piccolo serpente (più tardiva la raffigurazione serpente-testa di gallo) dallo sguardo pietrificante e mortale. Taluni dichiarano che è mortale la stessa aria che lo circonda oltre che al suo tocco. Si credeva fosse generato da un uovo di gallo in particolari condizioni astrali e covato da rospi o serpenti anche per diversi anni.  L'animale è simbolo di ciò che si evita, che si fugge perchè pericoloso e mortale per la coscienza. Il Basilisco, ritroso e vendicativo, talvolta rappresenta la colpa, il rimorso e l'inganno. Mortale per l'animale è il canto di una donnola.

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