...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

mercoledì 27 febbraio 2013

Simboli: il bosco, la foresta

In epoche remote una grande foresta si stendeva ininterrotta dall'Irlanda al Giappone. Quecie secolari, e sempreverdi hanno particolarmente arrichito le fiabe nordiche e asiatiche di miti e leggende sui boschi e le foreste. Tendezialmente immaginate e vissute come oscure e impervie, luoghi di smarrimento, dimora di animali pericolosi  (felini, lupo, orsi, ragni e serpenti), esseri mitici (Orchi, folletti, gnomi, elfi, maghe, satiri, diavoli, streghe, angeli, fate spiriti degli alberi e degli animali), ma anche fuorilegge e predatori,  le foreste rappresentavano  davvero un pericolo costante per i luoghi abitati. Le terre coltivate erano pochi strappi nell continuità degli alberi (il termine foresta viene dal latino forestis e significa 'fuori dalle mura') e tutto era circondato dai boschi o dal mare. I luoghi abitati (la coscienza razionalizzate e rassicurante)  erano sempre ai confini di foreste e boschi, che hanno naturalmante assunto, in contrapposizione, la valenza simbolica dell'inconscio, della confusione e disorganizzazione, dell'ignoto, ma anche  dell'avventura, dell'iniziazione, della scoperta, della solitudine, della guarigione, della regressione (regressio ad uterum) cui si collega il coraggio, la forza, l'ambizione di divenire qualcuno, di assumere una posizione all'interno della struttuta sociale, di crescere e superare, di affronare e risolvere. Avventurarsi in una foresta o in un bosco è andare incontro a pericoli, animali mitologici e mitici, fantasie partorite da proiezioni mentali sull'oscurità dell'ignoto, paure, limiti personali, ossessioni. E' un luogo generalmente di passaggio dove emergono e si scoprono le potenzialità di colui che inevitabilmente ne uscirà cambiato, trasformato, fortificato, cresciuto.
Per gli iniziati la foresta diventa magicamente  luogo di visioni (a partire dal viaggio dantesco nella selva oscura), giungla psicologica, misteriosa e impenetrabile, dove le cose appaiono e scompaiono improvvisamente, senza percorsi logici controllabili dalla coscienza.
Scappare nella foresta, fuggire è abbandonare la civiltà, le regole del comune vivere, entrare a contatto con lo spirito della natura, qualunque esso sia, con gli spiriti che in essa dimorano, e più in profondità dentro se stessi, col proprio inconscio, con la propria parte oscura.
Una radura nella foresta è simbolo della conquista dell'iniziazione spirituale

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