...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

lunedì 18 febbraio 2013

Che giorno era domani?

Oltre i Boschi Ottenebrati, se non si ha la forza di rimanere sul sentiero seguono i grandi alberi di pietra che distolgono l'attenzione dalla propria meta e dalla propria strada. E' stato un abitante di quei luoghi, forse un fauno, a mostrarmi i segreti della neve. Non penetra in questi luoghi, perchè il bianco più bianco e il nero più nero hanno infinite sfumature che non sono grigio ma sono la compresenza di entrambi, il tertium datur. Non c'è difficoltà nel coglierli entrambi, non per lui, non per me adesso, non per noi. Non c'è difficoltà nell'accettare le dissimmetrie, le dissonanze temporali, le difficoltà spaziali. Non c'è apparente semplicità ma neanche organica difficoltà. Non esiste nulla di inaccettabile, solo la mente di ognuno che filtra ciò che si può e ciò che non si può. La neve si è calmata ma è pronta la bufera, ancora una volta, ancora una volta. La neve sembra riposarsi e non penetrare questi luoghi ed io, non lo posso negare, sto cercando il mago. Non so se sperare di trovarlo. Ho dimenticato il giorno che mi attende in una lunga snervante attesa. Che giorno era domani?

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