...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

lunedì 18 febbraio 2013

Dal faro: il Regno di Astralia

E' stato dal faro che ho potuto puntare lo sguardo oltre i boschi Ottenebrati, oltre i laghi e le cascate di Aduna; oltre le case diroccate di antichi paesi, inondati dalla piena dal Grande Fiume che seppellì anche l'isola di F. infine per poi rientrare, dopo la rottura delle dighe a valle, nel suo letto. ho visto le porte del Regno addormentato di Astralia. Porte ghiacciate, inondate di neve. Nessuno transita attraverso di esse da troppi secoli. Si narra che lì viva ancora il re addormentato e che  lì ancora si conservi l'attesa del ritorno del grande Mago che ha fatto di queste terre tutte la meraviglia che oggi solo pallidamente riflettono;  l'ultimo luogo al mondo che ne ricorda il nome. Un tempo viveva lo spirito che ha dato il nome al Regno, viveva indisturbato nelle sue terre; aleggiava e si diffondeva e la primavera non aveva fine. Qualcosa poi l'ha disturbata, giovane e fragile Astralia. E' stato inutile cercarla, perchè questo ho fatto. E' stato inutile e vano. Oggi il Regno rimane  addormentato col suo re, ghiacciato come i mie desideri. Mi dirigerò verso le porte di Astralia, non temo la neve e il ghiaccio, non tempo l'ombra che vive in me.

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