...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

domenica 24 febbraio 2013

Le lampade al castello sul lago

"Sarebbe bastata una lampada, una soltanto a rendere la notte meno oscura, ma ho deciso di accenderne 99.
99 lampade ad attorniare il castello.
99 lampade a recidere la notte.
99 lampade a colorare le fantasie che solo tu puoi immaginare.
Saranno un confine sacro, invalicabile, che trasformano in Sancta Sanctorum lo stesso castello, una camera sacra in un tempio più grande.
Saranno un confine proibito agli incapaci di andare oltre, ma non avranno mani armate.
Vedi, M., la forza non serve, non serve quasi mai. Gli sciocchi rimangono fuori perché loro lo scelgono."


Il termine 'lampada' deriva da una radice greca che significa illuminare, risplendere, sfavillare, essere luminoso, brillante, raggiante. Richiama l'albeggiare di un'idea, della ragione stessa e della presenza del divino in un luogo. E' simbolo della continuità della vita sulla morte, e si mantiene accesa sulla tomba dei defunti; il suo risplendere è archetipo del momento della chiarezza, dell'illuminazione e  della saggezza introspettiva. 
Il simbolismo delle lampade accese (e che che non devono mai spegnersi) è in Matteo 25, 1-13, chiaramente spiegato come la necessità del non abbandonare la veglia. "Vegliate dunque, perchè non sapete né il giorno né l’ora".

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