...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

martedì 5 gennaio 2010

Incomprensioni

Mi ha colpito sentir parlare di me come davvero non me lo sarei aspettato. Il misso è stato chiaro, il suo signore deve esserlo stato con lui. Non ricordo nulla di quanto dice e l'imcoprensione più grande deve essere sorta propio sulla questione delle 'terre' che lui considerava sue. Non ricordo di essermi appropriato in passato delle 'sue' terre...non ricordo molto di quello che è stato, o meglio, come sempre ricordo gli eventi ma dimentico le impressioni, le emozioni che questi hanno generato in me. Mutano in me le sensazioni; è come se il ricordo lavorasse progressivamente a cambiare l'idea che mi sono fatto delle cose. E in uno spazio senza tempo come questo, diventa davvero complicato risalire ad un prima non troppo lontano di adesso, e a un dopo che non sia già passato. Quello che è certo è che lui mi ha conosciuto e si è fatto di me un'idea che io non ho di me stesso. Mi spaventa la distanza che ci separa, mi spaventa l'incomprensione che scopro esistere e che non credevo davvero ci fosse. Lo ricordo vagamente, a stento ma non so che carattere abbia, non credo di averlo mai saputo. Lui invece sembra sicuro. Non posso andare a valle, non posso cercare chi ha costruito la diga. M. mi ha detto di cercarlo, mi ha detto che è la mia speranza. Mi aveva parlato di riconciliazione, lo aveva fatto molto tempo fa, quando mi aveva condotto nell'isola... comincio a dimenticare anche lei, anche l'isola; comincio a non credere più tutto quello che ho visto, tutto quello che ho custodito gelosamente., tutto quello che adesso giace sul fondo del nuovo lago. Devo incontrare il re, che lui lo voglia o no. Ci chiariremo con quei pochi brandelli di memorie che ancora mi rimangono; ci chiariremo, ci spiegheremo e lui saprà dirmi che cosa fare, chi cercare, dove andare.

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