...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

domenica 10 gennaio 2010

Ospitalità

Ho trovato ospitalità presso uno strano uomo, nella foresta. Vive solo, lontano da tuttto; è minuto, piccolo in ogni cosa, con uno sguardo sempre pensieroso. Le sue terre ad ovest della foresta sono state inondate dal grande lago che adesso si trova dove prima scorreva il fiume. Mi dice di non aver mai visto una cosa del genere. Adesso è costretto a vendere legna, i suoi campi sono inutilizzabili sotto due metri d'acqua fangosa. E' povero, solo, eppure non ha esitato un istante ad accettare la mia richiesta di ospitalità. Non gli ho fatto troppe domande, sembra voler parlare soltanto di quello che gli fa piacere; come quelle persone abituate a stare molto tempo in solitudine; parlano e riflettono così tanto con sé stesse che quando finalmente hanno qualcuno con cui scambiare due vere parole, continuano a pensarsi come sempre e se ti parlano in realtà lo stanno facendo con sempre e solo con sé stessi. Sono un ospite, non posso rompere questo suo 'sogno'. Mi ha parlato confusamente del re. Non sembra stimarlo ma neanche disprezzarlo. Fra la stima e il diprezzo esistono una innumerevole multiforme varietà di emozioni, ma non sono riuscito a cogliere la sua in merito. Ne ha parlato come di una persone attenta, efficiente e senza eredi. Circondato da consiglieri nervosi e scaltri, frettolosi ed imprudenti, pare abbia dovuto imparare a cavarsela da sé, ad accentrare le cose nelle sue mani, a non perderne il controllo. Un re che ce la farà finchè non sarà troppo vecchio, troppo stanco, o forse troppo disilluso. E' preciso, attento all'economia del paese che governa, logico e previdente. L'opposto di chi governava prima quelle terre. E' confuso su questa cosa. Ha parlato di un vecchio sovrano, un vecchio giovane sovrano scomparso tempo fa. Non sedeva al posto di quello attuale ma aveva un regno più a nord che comprendeva anche le terre attorno al fiume. Una volta scomparso il re attuale vi avrebbe esteso il suo dominio, anche se da sempre le considerava sue, quelle terre. Non sembra sapere realmente come sono andate le cose e sospetto siano più sue fantasticherie. Questo re scomparso sarebbe vissuto in un castello su un lago a nord, circondato da una corte senza precedenti: animali, creature mitologiche, presenze oscure e altro che non ricordo. Lo rimpiange, questo sì. Ricorda la sua potenza. L'incredibile è che a detta del mio ospite il vecchio re sapeva controllare le stagioni, il tempo, il giorno e la notte, il cambiare delle maree e molto altro. Era una specie di mago. Da molto tempo era soltanto primavera, ma c'era stata anche la stagione delle piogge, e l'inverno rigido, così rigido che aveva promesso di non farlo tornare mai più. Il nuovo re non è così. Il nuovo re bada ad assicurare da mangiare al suo popolo.
E' un uomo piccolo, piccolo in tutto; ed anche la sua casa lo è. Mi chiedo se sia possibile che nella troppa solitudine un uomo possa trasformare le sue fantasie in ricordi e poi raccontarli come fossero stati vita vissuta. Ma credo che in fonod, stesse soltanto parlando con sé stesso.

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