...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

martedì 23 febbraio 2010

La diga, il castello, l'isola

Sono voluto fuggire, sono voluto evadere da una gabbia dorata, da un inferno bellissimo, da un'isola che altro non faceva che proteggere la mia incapacità di andare oltre. E il fiume ha cominciato ad innalzarsi, a sommeregere terre emerse, a riunirsi laddove si separava. Sono stato io, sono stato io ad innalzare quella diga, sono stato io, il vecchio re. Soltanto io adesso posso abbatterla, non senza danno per tutte quelle popolazioni che col tempo si sono stanziate oltre, si sono adoperate per sfruttarla, per utilizzarla a prioprio vantaggio.


La vedo, la percepisco. Alta imponente, maestosa, orgogliosa della propria esistenza. Magnifica nella forza, inutile al normale fluire delle cose, del fiume, dei pensieri. Anche l'Arkejon racconta di barriere, ce ne sarebbero state in passato, e di molto alte. Si racconta di una vecchia dimora, di molte stanze, di un bosco tutt'intorno a proteggerla da ogni sguardo. Infine si parla della sua rovina, della sua decadenza a vantaggio di qualcosa di più libero e aperto, di un castello sul lago, il castello del mago. Lo vedo, nei miei sogni, rimasto immobile e leggero, potente e inconsistente. La diga come quel castello cadranno sotto il peso di un nuovo cielo, di una nuova luce; le crepe sulla sua superficie rivelano che la catastrofe è già cominciata. Ricordo un passato più o meno lontano, ricordo la rovina di molte cose che sono state e che non sono più. Sono bastati i miei occhi, il mio pensiero, il mio desiderio perchè tutto cambiasse, come sempre. Il fiume rientra nel suo corso, l'isola riemerge.

3 commenti:

  1. Ma quanto sei brava! Ogni volta che ti leggo, entro in un'altra dimensione, volo sul leggero piumaggio della ua fantasia, così eterea, delicata...volo sulle ali di Pegaso, e vedo con i tuoi stessi occhi il mondo antico, quello che é stato sepolto dagli antichi dei, che tu con così tanta maestria sei riuscita a dissepellire
    ti abbraccio

    RispondiElimina
  2. giovane Maga, un giorno avrò bisogno del tuo talismano...per adesso mi bastano le tue calde parole. Sono Ettin, l'uomo delle due terre. A presto

    RispondiElimina
  3. Non ho bisogno di talismani, mio caro Ettim, il potere della parola e il Volere ha più potere di mille talismani.
    Anch'io sono la signora delle due terre...
    Ciao
    Lilly

    RispondiElimina