...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

martedì 2 febbraio 2010

Nella città del Re


Ho ritrovato il giovane Persy. Si è stupito della mia tenacia, della mia capacità di compiere cose senza senso. Il re non vuole vedermi, e lui me lo aveva detto chiaramente. Il re sa cose sul mio passato che ai suoi occhi mi scerditano, mi teme, mi considera come un nemico. Adesso si chiede perchè avrei compiuto un viaggio così lungo per andare contro a quello che per lui è il flusso normale delle cose. Dal canto mio io per primo trovo strano lui e questo luogo. Qui tutto sembra avere un senso chiaro e logico. Qui ognuno è indaffarato a compiere il proprio lavoro, le proprie faccende, e così appaga la propria ansia di vivere. Sono proprio fuori luogo, sono proprio diverso, io che faccio quello che M., un uomo che ancora oggi definisco misterioso, mi ha detto di fare; io che seguo l'onda energetica di Ergon e rispondo alle attese di un consiglio di anziani chiusi in una città ai confini degli spazi mentali...sono un pazzo eppure mi vanto di questa follia. M. mi ha detto che il re saprà dirmi chi sono, saprà canalizzare la mia attenzione altrove, forse, un'attenzione che adesso si è rivolta soltanto verso questa città, una città solare, apparentemente libera eppure incatenata alle mille cose da fare, da sbrigare, da compiere. Sono sbalordito dal brulichio incessante delle persone che da una strada all'altra corrono, camminano veloci, si scambiano poche necessarie parole. L'Arkejon conferma i miei sospetti, parla fra le righe di un futuro diverso, dove all'ordine si sostituirà la libera espressione. Il giovane Persy è tornato turbato al palazzo, arroccato al centro della città, stupito dalla mia incomprensibile tenacia. Mi annuncerà, mi farà uccidere prima che io lo raggiunga o forse resisterà e farà finta di non avermi mai incontrato, abbagliato dall'illogica voglia che si sprigiona nelle mie parole. Mi ha chiesto come abbia potuto navigare un torrente impercorribile e per giunta nel senso opposto. Non si capacità delle forze che mi hanno portato in questa burocratica città. Qui il re bambino sprigiona tutta la sua voglia di ordine e funzionalità. Qui, come un sole emana la sua luce, così lui irradia il suo potere senza mostrarsi chiaramente, sewnza permettere allo sguardo di poterlo fissare. Percy mi ha di nuovo messo in guardia, mi ha di nuovo minacciato: se insisterò, se non me ne andrò da qui, saranno guai. Ergon palpita ancora nelle mie vene e il sacro libro mi rincuora sul da farsi.

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