...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

giovedì 14 marzo 2013

Il Palazzo delle Stagioni

Esiste una via, un accesso, un nuovo passaggio che non è una porta, che non è un transitare. Esiste un modo per fermarsi senza rimanere nell'immobilità devastante, per riposarsi senza chiudere gli occhi e abbandonare la coscienza. Esiste un luogo dall'altra parte del lago, dove fonderemo una nuova dimora.
E dove ogni cosa può essere quello che vuole, anche un palazzo, una fortezza, un nuovo castello può divenire velocemente, può innalzarsi superando le barriere del tempo che legano e vincolano gli uomini trattenendoli alla terra. Un nuovo palazzo, in una notte, in un secondo, in un tempo fuori dal tempo, perché qui le dimensioni extra sono sensibili ed evidenti, palpabili e presenti. Un nuovo palazzo come nuovo DAO, come via verso quello che ancora ci appare incerto e poco chiaro. Un Palazzo delle Stagioni, perché qui apparentemente non sembrano esistere, non appare evidente il loro succedersi. Lo intitolo a loro, alla loro forza, al loro dirigere e far procedere ogni cosa nel mondo. Amo gli ambienti austeri ma ampi; M. quelli caldi e ristretti. Un compromesso è possibile, un accordo è fattibile. E tutto scivola nella direzione della nuova fondazione e M. m'investe di un mandato che non credevo di avere. Sono il successore, l'erede, il delfino, colui che ha già preso le redini di un grande passato. Quello che è stato non va dimenticato ma non dovrà pesare sulle nostre teste. Monteremo sulle spalle dei giganti e continueremo la fondazione in cerca probabilmente di un equilibrio instabile e dinamico che mai raggiunge la fermezza. Ma la staticità non appartiene a noi, M., non appartiene a queste terre, espansione e espressione di una complicatezza estrema, di una complessità tutta umana. Beato chi crede in dio, penso a volte, perché può semplificare tutto quello che prova ancorandolo e accordandolo a precetti o regole o direttive canalizzanti e rassicuranti. Habemus papam. 

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