...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

mercoledì 20 marzo 2013

Un cielo sereno

E'  stato un cielo sereno, mio caro amico e compagno. E' stato un cielo di violini e musiche lontane, di sussurri e molte voci. Ognuno si è sentito di esprimere quello che ha sentito, che ha provato, che le mie parole e le tue hanno mosso in lui,  perchè i neuroni specchio hanno giocato efficacemente il loro ruolo. Magia delle relazioni o delle confidenze...un cielo di stelle sotto la neve: davvero non si era mai visto. E adesso soffro, come avevamo previsto, la lontananza, la mancanza, la rottura. Torneremo a sorridere, a cantare leggere canzoni, anche se non è mancato di ridere e sorridere, che non sono davvero la stessa cosa. Proseguo nell'ascoltare magnifiche storie dalla tua bocca, M.. non manchi mai di stupirmi, non ti stanchi di trascinarmi in tutto quello che è stato e che hai visto dalle grotte e prima di esse. Sarebbe bello poter conoscere quel Re, quello che ti ha abbandonato, per chiedergli perchè ha perso così tanto tempo, del suo tempo, che così poco ce ne eviene dato, a costruire vuote città, torri fino al cielo, a cercare castelli sospesi, e strade verso dove indefiniti. Ma in fondo, in fondo a questo palazzo, a questa neve anch'io sto facendo la stessa cosa, anch'io sto vagando fra le musiche, i miei pensier e i tuoi. Anch'io come lui ha fatto un tempo, allargo i confini mentali di tutto questo perchè diventi uno spazio oltredimensionale, uno spazio che mi accolglie e mi distende. E' arrivata la neve ancora, la malinconica neve, da un cielo limpido come mai lo abbiamo potuto vedere. Vorrei conoscere quel Re, perchè il Mago è sparito per sempre, perchè di lui rimane l'idea incantata e benefica, mitica e oscura. Vorrei conoscere quel Re, da lui sapere molte cose che oggi cerco in luoghi sbagliati.

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