...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

mercoledì 6 marzo 2013

Le Grotte di Mandictu

Sono stati qui, millenni fa, tutti, in viaggio. La caverna ne parla, lo sussurra, lo ricorda alla mia fragile, inquieta memoria. Sono passati da queste oscure gallerie perchè l'accesso è per pochi, per iniziati, per coloro che cercano. Il Leorifo mi ha seguito, mi sta dietro, mi osserva insicuro su chi io realmente sia; è confuso perchè lo sono anch'io, perchè non si può essere chi vuole qualcuno ma solo quello che noi scegliamo. Il Leogrifo è già stato qui molte volte, e si domanda adesso come abbia potuto trovarle, come sia potuto entrare. Sono stati qui, due ere fa, quando ancora i confini del Regno non arrivavavno a questo limite, quando ancora la neve non copriva ogni cosa, a gelare e a preservare i colori alla vista degli uomini. Sono passati dalle grotte sacre, dove il nero diventa più nero del nero, dove ogni alchimia è possibile, dove è credibile il cambiamento. Lo trovo scritto sulla roccia, fissato per l'eternità, dove l'eterno è solo un riflesso di desideri profondi e magici, inappropriati all'uomo ma profondamente conntaurati alla sua essenza.... e le grotte mi portano dentro, in profondità.


"Abbiamo vagato per giorni, settimane, forse anni, per questi boschi. Oscuri, illuminati, tetri, vivaci, mutevoli e mutanti, incantevoli e spaventosi. L'Oscuro Guardiano si è chiuso nel suo silenzio. Non ha avuto espressioni per nessuno di noi. Le sue uniche parole sono state 'siamo arrivati'. Una guida silenziosa, misteriosamente sicura, estremamente ligia, compitamente maestosa. M. è arrivato al limite delle sue forze mentre il Leogrifo, abituato a solcare mari e monti, non ha accusato nessun segno di stanchezza. Ci ha protetti, con la sua maestosità; ha supportato M. e me, nella traversata, molte volte. I boschi non si sono rivelati tutti uguali. Se inizialmente li ho percepiti così, pian piano ho cominciato a coglierne i territori, gli ambienti, i passaggi di confine, le traiettorie, la vita. Abbiamo proseguito, l'Oscuro Guardiano ci aveva promesso una dura impresa ancora, come se quella che stavamo effettuando non lo fosse abbastanza. Ho contato innumerevoli fonti e ruscelli. Cascate in luoghi primaverili, in pieno inverno. Ho contato strane creature, ho ammirato misteriose bestie che il Leogrifo pareva conoscere bene. Maestosi i Boschi d'Inverno, nella loro eterna stagione, oltre i Prati Estremi, già oltre i Giardini Officinali. Ghiacciati ma senza neve o ghiaccio; freddi ma caldi nella loro vita. Magnifici i Boschi d'Inverno, mi hanno fatto dimenticare, anche se per poco tempo, le mie amate, abbandonate terre. Non c'è più un Regno adesso, non più le mie terre  ma una comitiva che si sposta verso un dove imprecisato, attraverso traversie e prove da superare. 'Siamo arrivati'. L'ingresso delle Grotte di Mandictu ci aspetta. Abbiamo paura."

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