...due sono state e sono tornate le terre, due furono e sono di nuovo gli antichi regni ed uno è rimasto, da sempre, il confine del presente...

lunedì 29 marzo 2010

L'aquila bianca e il castello sul lago



Quello che non avrei mai crdeuto è successo. L'ho rivista. Ha volteggiato ancora una volta sopra di me, ad altezze impensabili e poi si è diretta a nord, proprio dove avevo pensato di dirigermi anch'io. Si è trasformata, è cambiata, porta i segni di battaglie perse ed è tornata forse per riposarsi fra le mie braccia. Forse mi sta cercando e i boschi di Pietra le hanno impedito di vedermi. Ha superato Flauris dopo aver volteggiato sulla splendida torre che Attenzio ha ainnalzato fino al cielo. Ricordo la sua fuga dal regno, ricordo le stagioni che si susseguirono veocemente, come un anno in un attimo, e ricordo la decisione persa ferttolosamente nella notatta precedente. Ricordo che decidemmo così per il suo bene, per il mio bene e per le terre del re. Ricordo la sua dipartita accompagnata da immensi stormi, storditi dall'improvvisa fine della lunga primavera. Ha sofferto, è scappata ad Ovest nelle terre di morti e non si è più ripresa. E' un'aquila bianca adesso, una splendida aquila che nel cielo riempito di nuvole scompare, come vapore...e che cosa altro sono le nuvole? Sono propio felice di averla rivista, mi condurrà al castello sul lago, mi condurrà a cose che non voglio perdere o dimenticare, sempre che riesca a starle dietro; corre e sfugge velocemente. Ho parlato con Percy a Ergon, non sa nulla del lago ma sicuramente è a Nord, nella zona dei grandi laghi. Eppure non lo ricordo molto grande ma contenuto, modesto, mite e profondo. Sono passato da Flauris e per addesso mi fermo qui. Attenzio dice che il popolo chiede del suo re e non posso esimermi dal presentami loro come tale. Le stirpi per adesso vivono in pace. Sono notevolmente aumentate di numero e la torre è uno splendido monumento alla pace e alla serenità. E' una capitale splendida, degna del re che sento di essere. Mi manca M., l'aquila bianca, P., Ergon, il castello, il lago e tutto quello che vorrei concentrare nelle mie mani e rivedere ogni volta che voglio. Ma la vita è anche saper aspettare, saper rimandare, saper attendere.

1 commento:

  1. Bellissima l'immagine dell'aquila bianca, mi ci rispecchio. La mia anima vola come un'aquila bianca, sempre più in alto oltre le nuvole, oltre il cielo, e vedo come l'aquila dimensioni parallele, e sento emozioni indescrivibili...E' uno dei miei totem. Anche se il mio nome é Nur-Ul En (sole che illumina), e Makoce Pesni: Miele Selvatico, figlia di Zito Lioteka:Lince che parla...
    Maga for ever

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